MUSEO NAZIONALE DEL BARGELLO

Via del Proconsolo, 4

Il Museo Nazionale del Bargello ha sede nell’antico Palazzo del Podestà di Firenze che, con regio decreto del 22 giugno 1865, diventa il primo Museo Nazionale italiano dedicato alle arti del Medioevo e del Rinascimento. A partire da quello stesso anno sono confluite nel palazzo alcune delle più importanti sculture del Rinascimento, tra le quali capolavori di Donatello, di Luca della Robbia, di Andrea del Verrocchio, di Michelangelo Buonarroti, di Benvenuto Cellini, per la maggior parte provenienti dalla raccolta mediceo-granducale. In seguito, il museo si è arricchito con superbi esemplari di bronzetti, maioliche, cere, smalti, medaglie, avori, arazzi, sigilli e tessili, anche questi provenienti in parte dalle collezioni medicee, dai conventi soppressi e da privati.
Il Museo si snoda su tre piani dell’edificio: al piano terra, si trova il cortile e la Sala di Michelangelo con le sculture del Buonarroti, di Cellini, Giambologna, Ammannati.
Al primo piano, l’imponente Sala di Donatello con le più celebri opere dell’artista fiorentino, tra cui David, Attis, San Giorgio, Marzocco, le sculture maiolicate di Luca della Robbia, le formelle bronzee di Ghiberti e Brunelleschi, le raccolte di arte islamica, la donazione Carrand del 1888 di più di 2500 opere d’arte, la Cappella, con la più antica effige di Dante Alighieri, la Sala degli Avori, la Sala del Trecento, la Sala delle Maioliche italiane.
All’ultimo piano, le raccolte di capolavori di Andrea e Giovanni della Robbia, la Sala dei Bronzetti, la Sala di Verrocchio, la Sala del Medagliere, la Sala dell’Armeria dove sono esposti i pezzi sopravvissuti alla dispersione dell’armeria medicea.
Il Museo comprende altri istituti museali fiorentini afferenti, quali Museo delle Cappelle Medicee, Museo di Palazzo Davanzati – Museo dell’Antica Casa fiorentina, Museo di Orsanmichele, Museo di Casa Martelli.

PALAZZO DAVANZATI

Via Porta Rossa, 13

Conosciuto anche come Museo della Casa Fiorentina Antica, è stato inaugurato come museo statale nel 1956. Il Palazzo, antica dimora trecentesca della famiglia dei Davizzi, mercanti e banchieri, prospetta la sua imponente facciata sull’omonima piazza, un tempo popolata da antiche case-torri. Proprio dall’accorpamento di alcune case-torri e di altre proprietà dei Davizzi, alla metà circa del Trecento venne costruito il Palazzo, che prese però il nome da un’altra famiglia, i Davanzati, che lo acquistarono nel 1578 arricchendo la facciata con un grande stemma rappresentante l’arme del proprio casato, e che l’abitarono fino al 1838. Il Palazzo fu acquistato nel 1904 dall’antiquario Elia Volpi, che lo inaugurò nel 1910 come Museo della Casa Fiorentina Antica, esempio del gusto di una fiorentinità ricercata da italiani e stranieri. Il museo conserva sculture, dipinti, mobili, maioliche, merletti, e oggetti d’uso. L’ampia loggia d’ingresso immette nel suggestivo cortile che consente l’accesso ai piani superiori. In ciascun piano gli ambienti si susseguono secondo un identico schema: la sala madornale, corrispondente alla lunghezza della facciata, la sala da giorno, lo studiolo e la camera da letto, con soffitti lignei decorati e pitture murali a finte tappezzerie insieme a vedute su giardini e a un ciclo figurato. Gli ambienti domestici, come gli agiamenti (gabinetti), presenti in tutti i piani, e la cucina al terzo piano, testimoniano gli agi delle famiglie signorili che abitarono anticamente questo magnifico e singolare esempio di casa medievale a Firenze.

ORSANMICHELE

Via dell’Arte della Lana

Situato a metà tra il Palazzo della Signoria e la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, Orsanmichele è un monumento unico e straordinario dove si suggellano funzioni civili e religiose. Lo storico dell’arte Antonio Paoluccio lo ha definito “tempio del lavoro”, perché fu costruito dalle Arti liberali che fecero la grandezza del libero Comune fiorentino ed in esso trovarono raffigurazione. Invece, il sindaco della città Piero Bargellini lo ha descritto come “il luogo dove si custodiva il Grano del comune; il Grano della popolazione e dei poveri, che i provvidi ordinamenti repubblicani cercavano di difendere dalle speculazioni annonarie in ogni tempo, ma specialmente negli anni della carestia”. Alla metà del Trecento il granaio fu consacrato al culto cristiano. Nel Museo al primo piano sono conservate le sculture, opera dei più celebri artisti fiorentini dal quindicesimo al sedicesimo secolo, che originariamente ornavano le nicchie all’esterno, sui quattro lati dell’imponente edificio di pietra forte. Al secondo piano del Museo, in cima alla costruzione, si può osservare un notevole, unico panorama di Firenze. La Chiesa al cui interno è il grandioso tabernacolo marmoreo della Madonna delle Grazie è regolarmente officiata e vi si celebrano sante messe.

PALAZZO MARTELLI

Via Ferdinando Zannetti, 8

Palazzo Martelli è sede del Museo di Casa Martelli, una casa-museo, non frutto di una ricostruzione postuma, ma derivata dalla stratificazione secolare della vita di una delle più antiche famiglie fiorentine. Casa Martelli fu trasformata a partire dal 1738 nel palazzo che vediamo adesso dall’architetto Bernardino Ciurini, i pittori Vincenzo Meucci, Bernardo Minozzi e Niccolò Contestabile, con lo stuccatore Giovan Martino Portogalli, per conto di Niccolò e Giuseppe Maria Martelli, Arcivescovo di Firenze dal 1721. Appartenuto per secoli alla nobile ed antica casata Martelli, in un primo tempo il palazzo è passato in proprietà alla Curia fiorentina, a cui lo aveva lasciato Francesca Martelli alla sua morte nel 1986, e successivamente è divenuto di proprietà dello Stato italiano. Il percorso espositivo attraversa le stanze paese, le cui pareti e soffitti sono dipinti con scene trompe-l’œil, i saloni giallo e rosso, la cappella, il salone da ballo, e la quadreria dove, oltre a sculture, tappezzerie e arredi di epoca sette-ottocentesca, si trovano anche capolavori come l’Adorazione del Bambino di Piero Cosimo, i due pannelli nuziali di Domenico Beccafumi, e le magnifiche tele di Luca Giordano e Salvator Rosa.

Carrello